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Sentirsi bene: Le stanze SHX per migliorare il comportamento

10 Settembre 2025 / Qinera

Oggi vogliamo spiegarvi come le stanze multisensoriali possano essere un grande alleato per affrontare il comportamento e il benessere. La nostra terapeuta Bibiana Escribano, specialista in psicomotricità, musicoterapia e integrazione sensoriale, ce ne ha dato un buon esempio con il workshop che ha tenuto durante l’ultima edizione dei nostri Innovation Days (le ex giornate sulla tecnologia assistiva).

Le stanze multisensoriali sono un grande alleato del terapeuta per lavorare sul comportamento, sullo stato emotivo e sul benessere.

Il workshop si apre con alcune attività dinamiche che la terapeuta Bibiana Escribano propone al gruppo affinché, con un approccio esperienziale in prima persona, i partecipanti possano collocarsi nel contesto e capire come funziona il workshop prima ancora di spiegarne i contenuti teorici. Insieme, in gruppo o a coppie, i partecipanti mostrano fin dall’inizio il loro chiaro interesse e le loro preferenze per gli stimoli.

Innanzitutto, Bibiana spiega gli elementi fondamentali del sistema nervoso centrale, parlando di umore e comportamento e di come i terapeuti debbano essere attenti a questo aspetto per proporre soluzioni in base all’atteggiamento dell’utente. Ad esempio, con una persona molto apatica, il terapeuta cercherà un’attivazione progressiva proponendole attività in base alle sue preferenze sensoriali e al suo stato di attivazione.

Nel corso del workshop, Bibi parla della terapia basata sull’evidenza e di quanto sia fondamentale per l’utente capire cosa sta succedendo intorno a lui/lei e cosa sta facendo qui. Affinché il partecipante al workshop possa immedesimarsi in questo utente, la nostra terapeuta fornisce il seguente esempio grafico e simpatico: “Immagina di trovarti improvvisamente in Tibet e di essere portato/a in una stanza piena di monaci con vesti colorate e teste rasate, e tu non sai cosa ci stai facendo lì. Presto questi monaci iniziano a danzare intorno a te, a toccarti la testa, a gridare e a fare cose per te molto strane. Come ti sentiresti? E se, sentendoti soffocato, lasciassi la stanza ma un monaco arrivasse e ti trascinasse di nuovo dentro? Sicuramente questo soffocherebbe chiunque, e molto”.

L’osservazione corretta è fondamentale

Bibiana ci ricorda l’importanza del buon senso e dell’osservazione per trarre conclusioni. Lei consiglia agli operatori delle stanze multisensoriali di affidarsi all’osservazione sensoriale per identificare quali utenti amano quali attività e come queste attività spesso determinino le preferenze sensoriali.

Mostra alcune immagini con diverse attività associate, in modo che l’assistente possa identificare e mettere in relazione i tipi di attività con i diversi sistemi. “Le montagne russe stimolano la vestibolazione, se ti piace galleggiare sull’acqua probabilmente cerchi di sentire la propriocezione, chi ama il contatto cerca stimoli tattili che lo aiutino a calmarsi, ecc.”.

Le terapie nelle stanze multisensoriali sono basate sull’evidenza e ci offrono molti vantaggi quando si lavora sul benessere: aumentano i comportamenti prosociali, promuovono uno stato emotivo positivoriducono i comportamenti dirompenti, sono uno strumento adatto per la stimolazione cognitiva, aiutano a migliorare le capacità motorie e funzionali, oltre a molti altri vantaggi.

Stimoli eccitatori o inibitori

La nostra terapeuta ci spiega che gli stimoli saranno classificati in base alle loro caratteristiche come eccitatori o inibitori, a seconda della loro presentazione, indipendentemente dal sistema sensoriale attraverso cui entrano, e sottolinea che le persone devono essere accompagnate, devono leggerci e osservarci nel nostro stato-attuale, per guidarci passo dopo passo e condurci gradualmente verso lo stato-obiettivo.

Con un’illustrazione che fa ridere il pubblico, Bibiana fa l’esempio di come convincere un’amica ad andare con voi a un concerto se la trovate rilassata su un divano e un po’ triste: “Accompagnandola nel suo viaggio interiore, comprendendola e mettendoti sul suo stesso piano emotivo, puoi gradualmente distendere il suo stato d’animo e portarla prima ad alzarsi dal divano dopo averla ascoltata, poi ad aiutarla a vestirsi e, poco a poco, a farla uscire di casa”.

Infine, Bibiana parla in dettaglio delle qualità degli stimoli (visivi, sonori, tattili e vibrazionali, propriocettivi, vestibolari…) e di come padroneggiarli per provocare lo stato che desideriamo nell’utente della stanza (come eccitarlo o come calmarlo). Durante il workshop, la nostra terapeuta incoraggia i partecipanti a provare questi stimoli. Grazie al materiale multisensoriale, questi rimangono piacevolmente sorpresi

 

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